venerdì 28 dicembre 2012

La Limnophilia



Un folto cespuglio di Limnophilia
La Limnophilia è una pianta bellissima e di facile coltivazione. E' caratterizzata da uno stelo centrale dal quale si ramificano tante foglioline che insieme sembrano formate una rosa o un fiocco di neve. Raggiunge dimensioni considerevoli (anche 40 cm di altezza) se si trova in condizioni ideali. Necessita di un fondo ricco di sostanze nutritive, valori dell'acqua abbastanza neutri e una temperatura intorno a 25°. E' consigliabile posizionarla in fondo all'acquario, perché in poco tempo crea un fitto cespuglio molto alto che è assai bello da vedere. Per ottenere una buon crescita, oltre a un fondo fertile e abbastanza fine, per far sviluppare meglio le radici, necessita di un'elevata quantità di luce, altrimenti le rosette rimarranno molto distanziate. Se queste condizioni sono accontentate, la pianta crescerà molto velocemente e le rose raggiungeranno un diametro anche di 6cm. Capire di quante ore di luce necessita è semplice: al buio o quando al luce è troppa la pianta richiude le proprie foglie, quando ha bisogno di luce le riapre. Come per tutte le piante, la CO2 è importante per la crescita, ma per la limnophilia si può anche evitare di somministrare anidride carbonica artificialmente, benché con questa la pianta crescerebbe ancora meglio. E' una pianta ideale per i nuovi allestimenti: infatti con la sua crescita veloce leva sostanze nutritive alle alghe e intanto fornisce un'elevata quantità di ossigeno per i pesci. Gli steli si ramificano raramente e non si può riprodurre artificialmente, se non tagliando direttamente alla base uno stelo con le sue radici e spostandolo in una zona diversa dell'acquario. E' la pianta ideale per un acquario di poecilidi, infatti i loro avanotti troveranno nelle foglioline della limnophilia un riparo sicuro e anche ricco di cibo. Infatti spesso sull'intricate foglie di questa pianta di depositano detriti, e per questo e necessaria una certa movimentazione dell'acqua. 


Un migliaio di visualizzazioni

Finalmente, dopo ben 8 mesi, siamo riusciti a raggiungere il migliaio di visualizzazioni. Per il nostro piccolo blog è un traguardo importante e speriamo a questo punto di continuare a pubblicare ancor più post e di collaborare a diffondere ancor di più tra la gente la nostra amata passione: l'acquariologia. Vi ringraziamo tutti, che con le vostre visite ci avete incoraggiati a continuare. Vi assicuriamo che continueremo a pubblicare articoli, schede e resoconti sui pesci tropicali, per indirizzare e consigliare il meglio possibile i nuovi appassionati di acquari, ma anche per dare nuovi punti di vista ai più esperti. Ovviamente accettiamo più che volentieri ogni sorta di suggerimento, consiglio e anche critica, perché è grazie alla comunicazione che si possono ampliare le proprie conoscenze.

Ancora grazie di seguirci sempre

Carlo e Guido

venerdì 9 novembre 2012

Il Pesce Combattente

Betta Splendes maschio var. Velitail
Il Pesce Combattente (Betta Splendes) è uno dei pesci più popolari al mondo. Questo pesce, originario delle risaie dell'Asia Sud-Orientale, è famoso per il suo comportamento e per la sua maestosa bellezza. Pur essendo abbastanza piccolo (i maschi raggiungono i 6 cm, le femmine meno) non passa inosservato. Esistono molte varietà: Betta Show, Crowntail, Halfmoon, Plakat, Doubletail ecc. ma la più famosa è quella con le pinne a velo (Velitail). Le pinne dorsali, caudali e anali sono enormemente sviluppate, in particolare nei maschi. Questi si distinguono per l'appariscente sviluppo delle pinne, le dimensioni maggiori e i colori più sgargianti, che vanno dal blu a rosso. L'appellativo di combattente è dovuto al comportamento molto aggressivo nei confronti dei conspecifici di sesso maschile. E' infatti assolutamente impossibile allevare due Betta maschi in una stessa vasca, aldilà delle sue dimensioni, altrimenti i due anabantidi ingaggeranno un violento combattimento che porterà alla morte uno dei due, se non entrambi. questo invece non avviene in natura perché i Betta Splendes ogni giorno continuano a fare piccoli combattimenti che però non hanno nessuna ripercussione; invece in acquario avendo poche occasioni per combattere, si scontrano fortemente rischiando anche la loro incolumità. Nonostante questo, il pesce combattente è assolutamente pacifico nei confronti di tutti gli altri pesci, a eccezione di quelli molto invadenti o con pinne molto sviluppate come i Guppy. Per questo il pesce combattente può essere inserito tranquillamente in una vasca di comunità. L'ideale sarebbe metterlo in una vasca sull'ottantina di litri con un gruppo di 2-3 femmine oppure in una vasca a lui dedicata, anche solo di una ventina di litri. E' un pesce resistente e i valori dell'acqua non sono importanti, basta evitare gli estremi. La temperatura non dovrebbe scendere sotto i 22°C. E' di natura carnivoro, ma accetta ogni tipo di cibo commerciale; un buon secco con una dose di astaxantina per mantenere i colori brillanti, integrato con cibi surgelati e vivi(artemie, mysis, copepodi,) costituisce una dieta completa e ideale per mantenere il pesce sempre in forma. La riproduzione non è difficile, ma richiede un certo impegno. I due riproduttori andranno inseriti in una vaschetta di 15-20l circa, allestita con molti nascondigli necessari per evitare che il maschio molesti la femmina. I valori dell'acqua dovranno essere neutri e la temperatura sui 27-28°C. Un'alimentazione a base di cibo vivo e surgelato stimolerà la riproduzione. Il maschio inviterà (spesso con la forza) la femmina sotto il proprio nido di bolle costruito su un supporto galleggiante (piante, un pezzo di polistirolo, della lana di roccia...) e feconderà le uova che finiranno attaccate a esso. Finito l'accoppiamento, che può ripetersi più volte, bisogna allontanare la femmina perché il maschio diventa molto aggressivo. Dopo la schiusa, che avviene dopo 36 ore circa, il maschio si prende assiduamente cura degli avanotti, fino a quando, dopo quattro giorni circa, non avranno assorbito il sacco vitellino e saranno i grado di nuotare. A questo punto bisogna levare il maschio, che va tenuto a riposo per un po' in modo che recuperi le forze, e i piccoli vanno alimentati con cibo vivo di piccole dimensioni (naupli di artemia appena schiusi).
Consiglio vivamente l'allevamento del Pesce Combattente, perché il suo comportamento, il suo aspetto e la sua maestosità lo rendono a mio avviso un pesce davvero speciale. 

domenica 30 settembre 2012

L'elettrizante Ramirezi

Microgeophagus Ramirezi
Questo ciclide nano (Microgeophagus Ramiezi) è uno dei più apprezzati nel suo genere. Originario dei fiumi Sudamericani, la sua fama è dovuta alla splendida livrea. Questa infatti è dorata, con riflessi blu elettrico e rossi e con delle zone nere sul corpo. Esistono anche una varietà blu elettrico e una rossa. Le dimensioni sono abbastanza contenute: 7 cm per i maschi e un po' di meno per le femmine. Quest'ultime durante il periodo riproduttivo presentano la zona ventrale arrossata, e le loro pinne sono meno sviluppate rispetto ai maschi. L'allevamento in acquario non è difficile, ma neanche adatto ai neofiti. In età giovanile ama vivere un gruppo, ma poi tende a formare coppie stabili. La coppia può essere tenuta in acquario di comunità, a patto che sia ampio e che non abbia pesci invadenti. Infatti, il Ramirezi ha una spiccata territorialità, sia nei confronti dei conspecifici che non. Frequenta sempre il fondo, e quindi è sconsigliabile allevarlo con altri ciclidi nani e siluridi come Corydoras e Ancistrus. L'acquario dovrà essere ricco di piante e nascondigli, e il fondale dovrà avere un buon numero di rocce o radici che facilitino la demarcazione del territorio. E' un pesce sensibile ai valori dell'acqua, che dovranno essere il più possibile stabili. Il pH dovrà aggirarsi intorno ai 7 punti, e la durezza tra i 4 e i 12. La temperatura dovrà essere tra 24 e 28 gradi. Mal sopporta inoltre concentrazioni anche non molto elevate di nitriti e nitrati, per cui un buon filtraggio biologico è fondamentale. E' inoltre consigliati mettere nell'acquario una radice di torbiera, che renderà l'acqua ambrata e favorirà l'acclimazione del ciclide oppure mettendo semplicemente torba in granuli nel filtro. Accetta tutti ci cibi secchi, anche se all'inizio può avere qualche riluttanza. L'ideale sarebbe alternare a cibi secchi per ciclidi nani (con sostanze che mantengono la colorazione brillante) a cibo vivo e surgelato con alto contenuto proteico. Una sana alimentazione favorisce la riproduzione. La coppia formata andrebbe messa in un acquario specifico, con gli stessi valori della vasca principale e con un buon numero di nascondigli e piante. Importante è la presenza di una pietra piatta dove avverrà l'ovodeposizione. Per stimolare la riproduzione va somministrato, per due settimane circa, quasi esclusivamente cibo vivo, e la temperatura va alzata di 2/3 gradi. In seguito alla deposizione delle uova, il maschio le feconda, anche se a volte può capitare di avere un esemplare incapace di farlo, a causa della massiccia riproduzione artificiale di questa specie. Le uova si schiudono dopo due giorni, e entrambi i genitori presentano degli sviluppati comportamenti parentali, che si concludono dopo circa tre settimane dalla nascita. I piccoli vanno alimentati con artemie, cibo finemente sminuzzato per ciclidi e infusori. 
Il Ramirezi è un bellissimo pesce, da acquistare solo con la consapevolezza di poterlo gestire correttamente. Se si è in grado di farlo esso regalerà moltissime soddisfazioni. 

mercoledì 26 settembre 2012

Il maestoso pesce angelo

Uno scalare in acquario della varietà Silver
Il pterophyllum scalare è uno dei pesci d'acquario più diffusi e apprezzati. Dal 1909, anno in cui fu importato in Europa, ad oggi è stato allevato parecchio in cattività e si sono sviluppate molte varietà che oggi si trovano in commercio (silver, zebra, white, marble, gold marble e molte altre). In natura si trova ampiamente nel bacino amazzonico e nei corsi d'acqua del Perù. Lo scalare è un pesce resistente e longevo (può raggiungere anche i 10-15 anni). La sua esigenza più rilevante è quella di dover essere allevato in un acquario di minimo 100 litri, date le dimensioni (15 cm circa), in un gruppo di 4-5 esemplari. L'acquario che ospiterà questi pesci dovrà essere profondo e allestito con piante alte e arredi rocciosi. L'illuminazione dovrebbe essere preferibilmente attenuata. Per quanto riguarda le caratteristiche chimiche dell'acqua  lo scalare preferisce un pH acido, un'acqua poco calcarea e con una temperatura di 24-28°. Per quanto riguarda l'alimentazione lo scalare accetta un'ampia gamma di cibo ma preferisce naturalmente quello vivo; consigliabile anche un'integrazione vegetale. Il pesce angelo ha un modo di nuotare maestoso ed elegante e il suo comportamento verso gli altri pesci è solitamente pacifico; essendo però un ciclide il pesce angelo è territoriale. Purtroppo però, può confondere con del cibo dei piccoli pesci
Avannotti appena nati su una foglia di Anubias
che si trovano nel suo acquario (ad esempio neon o otocinclus affinis). La riproduzione dello scalare è facile anche se per realizzarla bisogna allestire un acquario a parte che ospiterà una coppia di questi pesci. Infatti, il dimorfismo sessuale nello scalare è visibile soltanto nel periodo della riproduzione e l'unico modo per riconoscere i maschi dalle femmine è studiare il comportamento che si nota negli esemplari nel proprio acquario. Solo così si può individuare una coppia. Essa poi sarà trasportata appunto in un acquario a parte, preferibilmente allestito in modo tale che presenti molte superfici verticali, e se la coppia è affiatata dopo pochi giorni si potrà assistere alla deposizione e alla schiusa. Possibili luoghi in cui possono essere deposte le uova sono le foglie delle piante (ad esempio Echinodorus sp. o Vallisneria). Dopo la schiusa gli avannotti sono curati e nutriti dai genitori che secernono un muco dalla pelle (come per i Discus). Ovviamente vanno alimentati anche con artemie appena schiuse  Allevare e riprodurre gli scalari è una bellissima esperienza, secondo noi, perché sono dei pesci che non richiedono tante cure ma regalano molte soddisfazioni!

martedì 18 settembre 2012

Le specie di corydoras

Corydoras trilinelatus
Esistono 145 specie di corydoras in natura, ma non più di una trentina sono allevate nei nostri acquari; ecco un'illustrazione delle più popolari.

Corydoras aeneus: la specie più comune nei nostri acquari, il suo nome deriva dalla livrea bronzea che lo contraddistingue. Lunghezza 6-8 cm

Corydoras arcuatus: corpo attraversato da un elegante arco nero che va dall'occhio fino alla pinna caudale. Lunghezza 5 cm 

Corydoras barbatus: corpo lungo e snello dai disegni molto marcati, è la specie di corydoras allevata in acquario più grande. Lunghezza 13 cm

Corydoras delphax: livrea beige con numerosi puntini neri e una macchia più scura sulla zona dell'occhio. Lunghezza 5-7 cm

Corydoras hastatus: insieme a corydoras pygmaeus è una delle poche specie che ama nuotare a mezz'acqua e frequenta raramente il fondo. E' anche una delle specie più piccole. Lunghezza 2-3 cm.

Corydoras julii: Il corpo è di un giallino chiaro abbondantemente puntinato di nero. Abbastanza rara e costosa. Lunghezza 4-6 cm

Corydoras paleatus: insieme alla specie aeneus è il coridoras più diffuso e persente nei nostri negozi e acquari. Esiste anche una varietà albina molto apprezzata. Lunghezza 5 cm.

Corydoras panda: dalla livrea giallo-marroncina, presenta tre macchie nere sul corpo: una sull'occhio, una sulla pinna dorsale e una sul peduncolo caudale. Lunghezza 4 cm

Corydoras reticolatus: livrea chiara con tipico disegno nero a reticolo su tutto il corpo con una chiazza nera sulla pinna dorsale. Lunghezza 6 cm

Corydoras sterbai: bellissima specie con la parte anteriore e le pinne abbondantemente puntinate di nero, e la metà anteriore con delle strisce nere irregolari. Lunghezza 4-6 cm

Corydoras trilineatus: Sulla parte anteriore del corpo ci sono tre linee nere, di cui quella centrale di dimensioni maggiori, mentre il resto del corpo è abbondantemente puntinato. Presenta anche una macchia sulla pinna dorsale. Lunghezza 4-5 cm






sabato 15 settembre 2012

I simpatici corydoras

Una simpatica comitiva di Corydoras aeneus
I corydoras sono i pesci da fondo più diffusi e amati nei nostri acquari. Tutte le specie hanno numerose caratteristiche in comune e si differenziano dalle altre per alcuni aspetti. Sono provenienti dall'Amazzonia e, a parte le dimensioni e i colori; hanno le stesse caratteristiche fisiche.  La corporatura dei Corydoras è caratterizzata da un corpo compresso sui lati, entrambi protetti da una corazza composta da placche ossee disposte verticalmente. Le dimensioni variano a seconda della specie, ma quelle diffuse in acquario stanno generalmente tra i 3 e i 7 cm. E' molto difficile distinguere i maschi dalle femmine, anche se quest'ultime hanno una forma leggermente più tozza. Presentano una bocca con 2-4 barbigli sensoriali che li agevolano alla ricerca di cibo nel substrato, essendo le acque dei loro habitat naturali generalmente torbide. L'allevamento in acquario dei corydoras è generalmente facile e consigliato per i principianti. Sono dei pesci che amano vivere in gruppi di minimo 5-7 esemplari DELLA STESSA SPECIE; ciò favorisce il manifestarsi del comportamento naturale dei corydoras, a mio avviso veramente interessante e a volte sin buffo. Per questo, l'acquario dove metteremo questi pesci dovrà essere proporzionalmente grande al loro numero. Convivono pacificamente con ogni pesce, anche se sarebbe meglio evitare di inserirli insieme ad altri Siluridi, considerando che quest'ultimi sono spesso molto territoriali, soprattutto non con i ciclidi nani e in generale non con pesci che frequentano il fondo. L'acquario dovrà avere molte piante e alcuni nascondigli, lasciando però delle zone di substrato libere, il quale dovrà essere a granulometria fine, per non danneggiare i delicati barbigli. I valori dell'acqua non sono cruciali per l'allevamento, anche se dei valori neutri sono l'ideale. La temperatura deve stare tra i 18 e i 27 gradi. Viene accettata un'ampia gamma di alimenti, dal cibo vivo a quelli commerciali in pastiglie che vanno a fondo. Sarebbe l'ideale integrare l'alimentazione anche con verdure a pezzetti appena sbollentate. La riproduzione in acquario dei corydoras è generalmente difficile da ottenere per ogni specie. I valori dell'acqua non sono importanti, la temperatura si. Per stimolare la riproduzione può essere di aiuto innalzare la temperatura intorno ai 30 gradi, per poi abbassarla bruscamente con consistenti cambi d'acqua. Il momento della fecondazione delle uova avviene quando la femmina si posa perpendicolarmente sul maschio nella tipica posizione a "T". A questo punto le uova vengono deposte a gruppetti su superfici piane, per un totale di circa 50 uova che si schiudono dopo 4-5 giorni. Gli avanotti vanno alimentati con naupli di artemia a partire dal terzo giorno per una corretta crescita. 

Spesso i Corydoras sono sbattuti negli acquari come dei semplici spazzini, abbandonati al loro destino senza un'alimentazione e una considerazione adeguata. In realtà sono dei pesci affascinanti, interessanti e divertenti sia da allevare che da osservare.